A Panda piace l’avventura di Giacomo Keison Bevilacqua ha la capacità rara di divertire e commuovere in egual misura, affrontando con delicatezza e sensibilità tematiche molto importanti che portano i lettori a riflettere sui legami con la famiglia, gli amici e con il modo con cui ci si confronta e gestisce la propria ansia, ma anche l’ozio, la creatività e la pigrizia che il talento dell’autore rende dei veri e propri personaggi.
La storia raccontata nel volume a colori, edito in maniera davvero attenta da Feltrinelli Comics, prende il via quando Panda riceve un regalo inaspettato nel giorno del suo compleanno: un pennino che si rivela magico. Una serie di indizi lo porterà a compiere un viaggio ricco di sorprese per andare alla ricerca del nonno, accompagnato dalla sua amica Ansia.
A Panda piace l’avventura è un’opera in grado di conquistare lettori di tutte le età e anche chi potrebbe avere dei preconcetti o dubbi sulle graphic novel o le serie a fumetti. La storia, ricca di dolcezza e umorismo, conquista fin dalle prime pagine e tutti i personaggi sono delineati con grande cura, rendendo la narrazione, capitolo dopo capitolo, sempre più coinvolgente. Entrare nei dettagli di quanto raccontato rischierebbe di smorzare le emozioni suscitate o il divertimento, tuttavia non si può non lodare l’approccio intelligente alla rappresentazione della creatività e della pigrizia, senza dimenticare l’ormai, per chi segue da tempo l’artista, conosciuto ritratto di Ansia come una presenza quasi amica, seppur non priva di lati potenzialmente negativi di cui bisogna essere consapevoli.
Ogni tavola è ricca di dettagli, colori e significati che, senza retorica o forzature, portano a un epilogo toccante e, in particolare per chi ha vissuto un’esperienza simile a quella di Panda, davvero catartico.
A Panda piace l’avventura possiede il raro dono di far passare nel giro di poche pagine dalle risate alle lacrime e lasciare i lettori con la sensazione di essere più leggeri, meno soli e forse maggiormente indulgenti nei confronti dei propri momenti di debolezza e difetti, avendo imparato delle grandi lezioni di vita grazie a Panda, ai suoi amici e, soprattutto, ai nonni, non solo quelli del protagonista.*
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