Pieces of a Woman è tra i film destinati a lasciare il segno nel cuore e nella mente degli spettatori nel 2021 e che si inserisce tra i titoli da non perdere su Netflix destinati a essere al centro della corsa alle nomination dei riconoscimenti più importanti della stagione cinematografica, posticipata di qualche mese a causa delle conseguenze della pandemia, compresi gli ambiti Oscar.
Vanessa Kirby, già apprezzata dalla critica grazie al ruolo della principessa Margaret nelle prime due stagioni di The Crown, trova nel film diretto da Kornél Mundruczó un ruolo che le permette di dimostrare sul grande schermo il proprio talento e una grande intensità emotiva, elementi messi al servizio della sceneggiatura firmata da Kata Wéber e tratta dall’omonimo spettacolo teatrale di cui si sente più volte, per quanto riguarda la messa in scena, l’influenza.
Al centro della trama del film c’è la coppia composta da Martha (Kirby) e Sean Carson (Shia LaBeouf), pronti finalmente a diventare genitori. La loro felicità si trasforma però in tragedia durante il parto in casa. La vita di Martha va letteralmente in pezzi e il rapporto con il marito e la madre (Ellen Burstyn) paga le conseguenze di un trauma incomprensibile e inaspettato.
Pieces of a Woman si apre con un piano sequenza già al centro di dibattiti e numerosi articoli, ma la vera forza del lungometraggio è nella capacità di portare in scena il senso di smarrimento e i tentativi, così umani e proprio per questo imperfetti, di ricominciare a vivere e trovare un senso a uno dei lutti peggiori che si possano vivere. Vanessa Kirby si immerge totalmente nelle luci e nelle ombre della protagonista e delle sue decisioni a tratti controverse, regalando innumerevoli sfumature a Martha, seguendo l’evoluzione delle sue emozioni senza mai risultare sopra le righe o forzata.
Accanto a lei Shia LaBeouf – i cui sogni di essere in corsa per un Oscar sembrano ormai ostacolati definitivamente dalle accuse di violenza e abusi che gli sono stati rivolti da FKA Twigs – propone un’altra performance di spessore nonostante la figura di Sean sia delineata maggiormente a grandi linee e non sia priva in più passaggi di stereotipi.
Dispiace, invece, che all’esperta Ellen Burstyn sia stato affidato uno dei monologhi maggiormente fuori luogo e il cui contenuto legato agli eventi storici appare poco motivato e superfluo. Sarah Snook, la grande rivelazione di Billions, e Molly Parker, inoltre, avrebbero forse meritato uno spazio maggiore per far emergere i propri personaggi dall’ombra della performance di Vanessa Kirby che si inserisce senza difficoltà tra le migliori degli ultimi anni.
La sceneggiatura di Kata Wéber, pur essendo influenzata dalle origini teatrali, non esita mai a portare in scena anche le decisioni più discutibili compiute da Martha trovando il modo di impedire giudizi frettolosi nei confronti di una donna alle prese con la sofferenza. Nonostante sia un film imperfetto, Pieces of a Woman diventa un affascinante viaggio nella mente e la regia di Mundruczó riesce a sfruttare nel migliore dei modi le interpretazioni del proprio cast che permettono di superare l’eccessiva frammentazione della narrazione conducendo a un finale che potrebbe lasciare persino interdetti con la sua carica di speranza e luce al termine di un percorso così carico di tensione emotiva e oscurità.
Duro, spiazzante e coinvolgente nella sua tragicità, Pieces of a Woman rende Vanessa Kirby uno dei volti che gli appassionati di cinema ricorderanno di più nel 2021, in grado di spingere con i suoi sguardi a riflettere sul significato di maternità e sulla capacità di sopravvivere anche quando tutto nella propria vita è stato spezzato e travolto.