La serie israeliana Losing Alice (L’abed et Alice) prova a capire fino a che punto si è disposti a spingersi pur di ottenere potere e realizzare i propri sogni attraverso una storia in cui le protagoniste sembrano pronte a vendere la propria anima.
I primi minuti del progetto televisivo mostrano una scelta drammatica compiuta da una giovane donna che si toglie la vita sparandosi, ma immediatamente ci si inizia a chiedersi cosa sia “reale” e cosa invece sia frutto dell’immaginazione dei protagonisti, considerando il loro legame con il mondo del cinema.
Alice (Ayelet Zurer) e David (Gal Toren) sono una coppia di incredibile successo: lei è una regista, da tempo distante dal set, e lui è un apprezzato attore particolarmente popolare tra il pubblico. Marito e moglie sembrano avere un’esistenza agiata e felice, ma nella loro vita entra in scena Sophie (Lihi Kornowski), un’aspirante sceneggiatrice che ha firmato uno script ad alto tasso erotico e violento. Un incontro inaspettato a bordo di un treno porta Alice a scoprire l’esistenza del progetto, nonostante il marito fosse già da tempo coinvolto, e la giovane autrice inizia a causare tensioni e dubbi, oltre a essere circondata da un alone di mistero che potrebbe rivelarsi molto pericoloso.
Losing Alice sfrutta le dimensioni di realtà e finzione con inteligenza per addentrarsi nella mente della protagonista in modo affascinante. Le prime due puntate, mostrate a Canneseries 2020, suscitano facilmente curiosità e interesse grazie alla capacità degli sceneggiatori e di Ayelet Zurer di delineare l’immagine di una donna che nasconde la sua insoddisfazione dietro un’apparente perfezione, ritrovando il suo feeling con una professione messa in secondo piano per occuparsi della famiglia e cercando di mantenere il contatto con le proprie passioni e gli istinti messi a tacere a lungo. Intorno a lei vengono proposti personaggi che fin dalle prime battute appaiono ben costruiti: dal vicino che non nasconde il proprio interesse al marito che non sembra accorgersi realmente delle esigenze della moglie pur cercando in ogni modo di essere presente, fino all’enigmatica Sophie le cui motivazioni sono avvolte da un alone di dubbi e di misteri.
Proprio l’incertezza riguardante le ragioni alla base di azioni e dichiarazioni mantiene alto l’interesse su un intreccio in cui non sembrano mancare nemmeno un omaggio al mondo del cinema e una rivisitazione, ma in chiave femminile, delle tematiche legate all’ossessione e alla passione che hanno alimentato più volte film diventati cult nel corso degli anni.
Tra possibili tradimenti, omicidi e ambizioni silenziose, Losing Alice sembra in grado di tenere alta la tensione e la curiosità per gli otto episodi previsti, tuttavia bisognerà attendere per scoprire se il livello si manterrà costante rispetto ai primi due capitoli della storia.